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Scritto da Nicola Storti
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Punta dell'Aquila (2.119mt) - Piemonte

Zona:  Valle del Rio Taonere - Giaveno Coazza

Luogo di partenza:  Parcheggio dell'Aquila (ex impianti)

Quota di partenza:  1.258mt

Dislivello:  1.250mt (comprensivo di sù e giù e ripellaggio)

Esposizione:  Salita nord-est, discesa est

Difficoltà:  OS la discesa sul versante sud da punta dell'Aquila - BS tutto il resto

Fattibilità in snowboard [1-5]:  3

Fattibilità in splitboard [1-5]:  5

Materiale alpinistico necessario:  picca e ramponi in caso di neve dura (ma solo se si scende la sud dalla Punta dell'Aquila)

Cartina:  Fraternali Editore n.6 (Pinerolese, Val Sangone)

Attenzione a:  Trattasi di giro "sovietico" (ndr definizione Davide Ruf), nel senso che si gode ma anche si ravana, e si ravana ad un livello tale che è meglio che siate di quelli che godono quando ravanano. Io lo sono e il giorno è stato incredibile e unico.

Bibliografia e riferimenti utili:  anche qui scrivete a Davide

Data: 08/03/2015

Quota neve: in salita dal parcheggio, in discesa fino a 1.150 ok poi bisogna arrangiarsi. e cmq sotto i 1.000 non c'è più nulla.

Meteo: sole incredibile

Tempo impiegato: 6h

Condizioni itinerario: giuste, duro in salita, quasi cremina al sole mentre si scendeva


Descrizione itinerario:  "Coniglio dal cilindro" a firma Davide Ruf. Da una zona ultra turistica con 100 e più presenze domenicali, studia delle piccole varianti che permettono di isolarsi completamente ed apprezzare il silenzio e l'ambiente molto vario di queste prime alpi occidentali.

Salita:  Dal parcheggio seguire l'itinerario che sale evidente fino all'arrivo della vecchia seggiovia. Superarla e puntare ai colli davanti senza tagli o traversi fino all'evidente Punta dell'Aquila (solitamente frequentata).

Discesa:  Proprio accanto alla croce di vetta, buttarsi sul versante sud seguendo la linea della dorsale. In questa stagione oltre alla pendenza da non sottovalutare, sassi, zolle, erba e ghiaccino hanno reso più stimolante un approccio alla "t'est pas bien là". Scendere finchè è bello sapendo che poi ve lo dovete tutto risalire (a seconda della neve assi o ramponi ai piedi). Puntare al Cugno dell'Alpet e poi rientrare al bivacco degli alpini con annessa chiesetta. Fare solo 20mt come per scendere dalla via di salita, ma sul sellone volgere decisamente ad est su un bel pendio scaldato dal sole che confluirà nel rio Taonere. Arrivati alla fine dove l'acqua vi sconsiglierà di proseguire, ripellare e prendere il sentiero QM/409 che porterà in alcuni borghi montani abbandonati (Tarasca e Prese Taja). Seguire il sentiero un po' come viene, sopratutto nel bosco, mantenendo la direzione che porta alla casetta dell'acquedotto a Polatera. Da qui con strada sterrata tornare a Prese di Mezzo dove in precedenza si consiglia di lasciare una seconda auto.

Commenti: giri del genere o si amano o si odiano. Con questa uscita, sempre che servisse, Davide ha rinnovato la mia stima in lui. La conoscenza che ha del suo ambiente, anzi di "casa" sua, è accurata e gli permette di andare in posti frequentati senza incrociare uno sciatore durante quasi tutta la giornata. Oggi nell'ordine: salita facile, cima bella, discesa peperina, ripelli, risali, chiesetta in cima, vallone desolato con firn stupendo, bosco vario, borghi abbandonati, foglie e tronchi fino all'inguine e quando pensi di essere arrivato manca ancora un kilometro e mezzo abbondante di rientro a piedi dove sparare cagate e raccontarsela.

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