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NOTA BENE: Queste informazioni sono frutto dell'esperienza personale di ogni singolo SnowAlper, valuta sempre le tue capacità prima di affrontare una gita, in alternativa affidati all'esperienza delle guide alpine.

Scritto da Nicola Storti
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Monte Pelmo mt.3168 - Val Zoldana (Veneto)

AUTORE: NICOLA STORTI

Zona:  Val Zoldana e Val Fiorentina

Data:  25/04/2015

Luogo di partenza:  Arrivati a Zoppè, proseguire a destra con la macchina finchè si può (solitamente fino alle piazzole degli elicotteri). Arrivati a un piccolo parcheggio prendere la strada asfaltata e stretta per il rif.Talamini e Venezia (sent.456). Se c'è poca neve si può usare la macchine fino al bivio con il sent.493 per il Rif.Venezia.

Quota di partenza:  1.600mt ca

Dislivello:  1.550mt abbondanti (dipende dalla partenza)

Esposizione:  sud-est

Difficoltà:  OSA - S4

Fattibilità in snowboard [1-5]:  2

Fattibilità in splitboard [1-5]:  3/4

Materiale alpinistico necessario:  casco, picca, ramponi, corda (60mt o 2 da 30mt), 2 friend medi, 2 chiodi (d'emergenza), cordini/fettucce/moschettoni per progressione e discesa in doppia

Quota neve:  dal Rif.Venezia

Tempo impiegato: 7h salita - 3hmezza discesa

Bibliografia e riferimenti utili:  S.Burra-L.Pra Floriani; "Scialpinismo in Val di Zoldo"; Idea Montagna Editoria e Alpinismo (ed.2014)

Cartina:  Tabacco n.025

Condizioni itinerario:  Ormai un po' al limite. Fino al Rif.Venezia si cammina con tutto in spalla, poi si pella. La Cengia è pulitissima però oltre il salto ne manca un po' per dare una bella continuità. Nel Vallon non bellissima in salita (molto scivolosa per la split), in compenso ancora bella e divertente nel Vant. Dalla cima poco sciabile.

Attenzione a:  I passaggi chiave della salita sono le parti alpinistiche (Cengia o Salto). Non sono impossibili, però a seconda dell'innevamento possono risultare più o meno ostiche e sopratutto se costringono a proteggersi i tempi di salita aumentano esponenzialmente.

Meteo:  Bello la mattina e poi pian piano le nuvole sono salite. A mezzogiorno visibilità compromessa.

Descrizione itinerario:  Il Pelmo è un monte unico nella sua forma e la sua ascesa si caratterizza per la soluzione obbligata di alcuni problemi prettamente alpinistici. Sia che si scelga di arrivare nel Vallon tramite al Cengia di Ball, piuttosto che la si tagli in parte superando il Salto del Pordon (IV inferiore), è meglio essere preparati ad un ambiente severo che non permette errori e che necessita della giusta preparazione, di un meteo e un manto stabile. Superate le parti alpinistiche si entra nel "mondo surreale" del vant dove gli spazi si aprono fino a perdersi e se ne ne vede la fine solo in prossimità della cresta finale che conduce alla vetta.

Salita:  Dalla macchina proseguire per il sent.493 fino a raggiungere il Rif.Venezia (1h30 ca), da qui risalire verso i bastioni rocciosi. Arrivati sotto si nota un breve pendio ripido che dà accesso alla Cengia di Ball. Proseguire lungo la cengia (la progressione legati và valutata a seconda dell'innevamento, poche protezioni fisse ci sono), dopo circa un terzo abbondante si presenta una parete verticale con una cascatella che ha annerito la roccia. Alla sinistra sale il Salto Pordon che con arrampicata verticale di circa 20mt (sosta su spit e sui passaggi delicati ci sono protezioni) permette di guadagnare un canalino che percorso interamente ci porterà sotto la punta est. In alternativa fare tutta la cengia e poi risalire il Vallon sempre in direzione della punta Est. Salire rimanendo sulla destra fino a un passaggio un po' più stretto e ripido che dà accesso alla parte superiore del Vant, dal quale finalmente si vede la cima. Proseguire su terreno più pianeggiante in direzione ovest fino a raggiungere la cresta, da qui a destra lungo la cresta (con sci o ramponi a seconda dell'innevamento) si raggiunge la cima con croce di vetta.

Discesa:  Lungo l'itinerario di salita, oppure appena sotto la cima fare un traverso che porta ad un largo canale che conduce diretto al vant. Se si è fatto il Salto Pordon, in prossimità della seconda sosta (poco usata in salita) c'è la catena per la doppia (due calate da 30mt).

Commenti: al secondo tentativo, molto del merito và al mio compagno di cordata (Carlo), che il salto l'ha fatto da primo. Io arrivavo da un brutta settimana tra lavoro e altro, ma non mi andava di farmi sfuggire l'ultima occasione della stagione per ritentare la salita. La neve in sole due settimane si è ritirata tantissimo, siamo riusciti a portare la macchina al bivio dei due sentieri e poi da lì a piedi fino al Venezia. Al bivacco invernale ha dormito un forte gruppo di simpatici Vicentini (tra cui uno splitboarder) che già prima dell'alba erano in cengia a sacramentare. Ci siamo poi salutati in prossimità della cima, dove purtroppo ormai a un soffio (500mt in linea d'aria e 50mt di dislivello) dalla cima con le nuvole che salivano inesorabili ho preferito scendere e vederci qualcosa. Il "mio motore" sopratutto nel vallon ha faticato parecchio e mi ha portato sù lento (troppo), per fortuna sia sotto (nella parte tecnica) che sopra nel finale è andato molto meglio. Carlo in forma strepitosa ha raggiunto la cima con grande tranquillità e molto anticipo rispetto al sottoscritto.
cmq sono contentissimo, è una meta ambita, mancava poco ma quel poco giustificherà senza dubbio un'altra bella avventura ... di sicuro non in questa stagione però.

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